4 min

Codice IBAN, ABI e CAB: tutto sulle coordinate bancarie

Quando devi ricevere o inviare un pagamento, ti viene quasi sempre chiesto l’IBAN. A volte compaiono anche sigle come ABI e CAB, che possono sembrare dettagli tecnici ma fanno parte delle coordinate bancarie. Capire cosa sono e come funzionano aiuta a usare il conto corrente in modo più consapevole ed evitare errori nei pagamenti.

Che cos’è il codice IBAN e a cosa serve

L’IBAN (International Bank Account Number) è il codice che identifica in modo univoco un conto corrente a livello nazionale e internazionale. Serve per eseguire e ricevere bonifici, domiciliazioni e altri pagamenti in modo standardizzato e sicuro.

Composizione del codice IBAN

L’IBAN italiano è composto da 27 caratteri, ciascuno con una funzione precisa:

  • Codice Paese (IT per l’Italia)
  • Due cifre di controllo, utilizzate per verificare la correttezza del codice
  • ABI, che identifica la banca
  • CAB, che identifica la filiale
  • Numero di conto corrente, che individua il singolo rapporto

Questa struttura consente ai sistemi bancari di riconoscere subito banca, filiale e conto destinatario del pagamento.

Dove trovare il codice IBAN

Il tuo IBAN è facilmente reperibile:

  • nell’estratto conto
  • nella documentazione contrattuale
  • nell’area riservata dell’home banking o dell’app
  • su comunicazioni ufficiali della banca

ABI e CAB: cosa significano e perché sono importanti

ABI e CAB sono codici storici del sistema bancario italiano, oggi integrati all’interno dell’IBAN.

  • ABI (Associazione Bancaria Italiana): identifica la banca presso cui è acceso il conto
  • CAB (Codice di Avviamento Bancario): identifica la specifica filiale

Anche se oggi non vengono quasi mai richiesti separatamente, restano utili per riconoscere la banca e la sede di riferimento, soprattutto in documenti o operazioni meno recenti.

Numero di conto corrente: differenze con IBAN, ABI e CAB

Il numero di conto corrente identifica il rapporto bancario del cliente all’interno di una singola banca, ma non è pensato per essere utilizzato da solo nei pagamenti. Se comunicato senza altre informazioni, infatti, non permette di capire dove si trovi il conto né a quale istituto faccia riferimento.

IBAN, ABI e CAB svolgono una funzione diversa: servono a contestualizzare il conto all’interno del sistema bancario. È grazie a queste informazioni che i pagamenti possono essere instradati correttamente, anche quando avvengono tra banche diverse o tra Paesi differenti.

Per questo oggi, nella pratica:

  • il numero di conto ha un uso soprattutto interno o informativo;
  • l’IBAN è il dato richiesto per eseguire bonifici, domiciliazioni e accrediti;
  • ABI e CAB restano utili come elementi identificativi, ma non vengono quasi mai richiesti separatamente.

In sintesi, il numero di conto indica chi è il titolare del rapporto, mentre l’IBAN indica come e dove far arrivare correttamente un pagamento.

Per una panoramica completa su come funziona il conto corrente, quali informazioni contiene e come viene utilizzato nelle operazioni quotidiane, puoi consultare la guida dedicata.

Domande frequenti su IBAN, ABI e CAB (FAQ)

Come ricavare ABI e CAB leggendo l’IBAN?

All’interno dell’IBAN italiano, l’ABI e il CAB occupano posizioni precise dopo il codice Paese e le cifre di controllo. Leggendo l’IBAN completo è possibile individuarli senza documenti aggiuntivi.

È possibile risalire al numero di conto solo dall’IBAN?

Sì. Il numero di conto è contenuto nell’ultima parte dell’IBAN, insieme alle informazioni sulla banca e sulla filiale.

ABI e CAB possono cambiare nel tempo?

In alcuni casi sì, ad esempio in seguito a fusioni bancarie o riorganizzazioni delle filiali. L’IBAN aggiornato tiene automaticamente conto di queste variazioni.

È rischioso condividere il proprio IBAN?

Condividere l’IBAN non consente a terzi di prelevare denaro dal conto. Serve solo per ricevere pagamenti. È comunque buona pratica condividerlo solo quando necessario e con interlocutori affidabili.

Come verificare se un IBAN è corretto prima di fare un bonifico?

È possibile controllare:

  • la lunghezza del codice
  • il formato previsto per il Paese
  • l’assenza di errori di battitura

Molti sistemi di home banking effettuano automaticamente una verifica formale prima dell’invio del pagamento.

 

Messaggio con finalità esclusivamente divulgativa

Il presente articolo è stato redatto per conto di ING Bank N.V. – Milan Branch dal content team di Pro Web Digital Consulting (Cerved Group). L’articolo ha una finalità esclusivamente informativa e non va quindi inteso in alcun modo come consiglio finanziario, economico o di altra natura. Le informazioni contenute sono fornite unicamente a scopo divulgativo e non rappresentano un invito o una raccomandazione a promuovere acquisti, sollecitare operazioni di investimento, o intraprendere decisioni economiche di qualsiasi tipo. Nessuna decisione, di investimento o di altro tipo, deve essere presa unicamente sulla base dei contenuti qui riportati.


Disclaimer
VoceArancio è un periodico registrato al Tribunale di Milano, n.315 del 20/05/2008. Proprietario ed editore: ING Bank N.V. Milan Branch - V.le F. Testi, 250. Direttore responsabile: Elisa Pavan.