Imposta di bollo sul conto corrente: come funziona davvero
L’imposta di bollo sul conto corrente è un costo previsto per legge che può comparire nel riepilogo annuale del proprio conto. Non dipende dalla banca, ma da una normativa valida per tutti gli istituti di credito, e si applica solo in determinate condizioni.
Capire quando scatta, a quanto ammonta e come viene calcolata la giacenza media aiuta a interpretare correttamente gli addebiti e a evitare dubbi a fine anno. In questa guida ripercorriamo in modo semplice come funziona davvero il bollo sui conti correnti e a cosa prestare attenzione.
Che cos’è l’imposta di bollo sul conto corrente
L’imposta di bollo è un tributo previsto dallo Stato e si applica ad alcuni strumenti finanziari, tra cui i conti correnti. Non è una commissione della banca né un costo legato all’uso del conto: è un importo definito per legge, uguale per tutti gli istituti, che scatta solo al verificarsi di determinate condizioni.
A cosa serve e perché esiste
L’imposta è stata introdotta per dare omogeneità al trattamento fiscale dei rapporti finanziari. In passato, strumenti diversi — come libretti, conti o altri depositi — erano soggetti a regole differenti. Con il bollo, lo Stato ha fissato un criterio unico: chi mantiene una disponibilità bancaria stabile oltre un certo livello partecipa con un contributo annuale proporzionato alla detenzione del rapporto, non al suo utilizzo.
In altre parole, il bollo non “punisce” l’uso del conto: rappresenta semplicemente una forma di tassazione minima collegata alla presenza del deposito, indipendentemente da quanti movimenti vengano effettuati nel corso dell’anno.
Quando scatta l’imposta di bollo
L’imposta di bollo non viene applicata automaticamente a tutti i conti correnti: scatta solo quando la giacenza media annua supera la soglia prevista dalla normativa, pari a 5.000 euro.
La soglia si basa sul valore medio mantenuto sul conto nell’intero anno solare, non sul saldo di un singolo giorno. Questo significa che un picco momentaneo non è sufficiente a far scattare il bollo: conta l’andamento complessivo del deposito durante l’anno.
Se la giacenza media risulta pari o superiore a 5.000 euro, l’imposta viene addebitata; se è inferiore, non è dovuta.
Valore medio di giacenza: come si calcola e dove trovarlo
La giacenza media è calcolata dalla banca sommando tutti i saldi giornalieri e dividendo il totale per i giorni dell’anno.
Si tratta di un calcolo automatico: non è necessario effettuarlo da soli, perché il dato viene riportato nei documenti di fine anno, come il Riepilogo delle spese, e può essere consultato anche nell’area riservata del conto.
Se vuoi approfondire nel dettaglio come funziona questo calcolo puoi leggere il nostro articolo dedicato “Giacenza media del conto corrente: cos’è e come si calcola”, che spiega passo dopo passo come interpretare questo valore.
Quanto si paga di bollo sul conto corrente?
L’imposta di bollo ha un importo fisso annuale, indipendente dal saldo effettivo del conto: una volta superata la soglia di giacenza media, l’importo non varia. Per i conti correnti intestati a persone fisiche l’imposta ammonta a 34,20 euro l’anno.
Per maggiori informazioni su come si calcola l’imposta di bollo su Conto Corrente Arancio, leggi le nostre FAQ dedicate.
Chi è esente dall'imposta di bollo sul conto corrente?
La prima esenzione riguarda la giacenza media annua: se è inferiore a 5.000 euro, il bollo non è dovuto. Oltre a questa regola generale, la normativa prevede alcune situazioni in cui l’imposta non si applica. Si tratta soprattutto di:
- enti del Terzo Settore come ONLUS, ODV e APS
- enti pubblici, ad esempio comuni o regioni
- conti con finalità specifiche che la legge esenta dal tributo
Si tratta di casi particolari, legati alla natura dell’intestatario o del rapporto. Eventuali esenzioni vengono indicate direttamente nella documentazione contrattuale della banca.
In caso di dubbi, è utile consultare i documenti del proprio conto o verificare nell’area riservata se sono presenti indicazioni specifiche.
Conti cointestati: come cambia il calcolo
Nei conti cointestati, la soglia dei 5.000 euro fa riferimento alconto nel suo complesso, non alla quota dei singoli intestatari. Se la giacenza media del conto supera la soglia, l’imposta di bollo è dovuta e viene applicata una sola volta sullo stesso rapporto, indipendentemente dal numero di cointestatari.
Ogni quanto si paga l’imposta di bollo?
Il bollo viene addebitato una volta l’anno. Alcune banche possono suddividere l’addebito in più momenti (ad esempio trimestralmente), ma l’importo totale resta invariato. Nel riepilogo delle spese annuali è sempre indicata l’esatta modalità di applicazione.
Domande frequenti sull’imposta di bollo del conto corrente (FAQ)
L’imposta di bollo si paga anche se il conto è a zero?
No. Se la giacenza media annua è inferiore a 5.000 euro, il bollo non è dovuto, anche se il saldo in un determinato momento è più elevato o pari a zero.
È possibile evitare il bollo scegliendo un conto diverso?
L’imposta di bollo è un tributo previsto dallo Stato e si applica allo stesso modo per tutti i conti correnti che superano la soglia di giacenza media. Non dipende dalla banca, quindi non può essere eliminata scegliendo un prodotto differente, salvo casi di esenzione previsti dalla normativa.
Come verificare se si è soggetti al bollo nell’anno in corso?
È possibile consultare la documentazione di fine anno del proprio conto, dove è indicata la giacenza media. Alcune banche permettono di visualizzare la giacenza anche nell’area riservata, così da monitorare l’andamento durante l’anno.
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