Sostenibilità Finanziaria

Trasparenza sull’integrazione dei rischi di sostenibilità, impatti negativi dei rischi di sostenibilità, preferenze di sostenibilità nella consulenza e politiche di remunerazione in relazione all’integrazione dei rischi di sostenibilità

Il 25 settembre 2015 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una nuova agenda per lo sviluppo sostenibile mondiale, “Trasforming Our World: the 2030 Agenda for Sustainable Development”, incentrata sul raggiungimento di obbiettivi economici, sociali e ambientali. Questi obiettivi mirano a rafforzare la risposta globale all’eliminazione della povertà, alla minaccia del cambiamento globale, ad un accesso all’acqua e alla salute globalmente equi, alla sicurezza alimentare, alla nutrizione, all’istruzione e al lavoro dignitoso in società pacifiche e inclusive. L’agenda comprende 17 obiettivi sostenibili (SDG) e 169 obiettivi correlati da raggiungere entro il 2030.

Nel mondo degli investimenti l’attenzione sulla valutazione delle aziende si sta ampliando per includere anche criteri non finanziari quali il modo in cui le aziende trattano i loro dipendenti o come il cambiamento climatico avrà un impatto sulle aziende stesse. Ti forniremo sempre più informazioni sulla sostenibilità dei tuoi investimenti al fine di darti la possibilità di orientarti in modo informato e consapevole.

Per promuovere la sostenibilità nel settore finanziario, l’Unione Europea ha introdotto diverse normative, tra cui il Regolamento (UE) 2019/2088 (“SFDR”) e il Regolamento (UE) 2020/852 (“Tassonomia”), volti a migliorare la trasparenza e favorire gli investimenti sostenibili.

Il SFDR impone obblighi informativi ai partecipanti ai mercati finanziari e ai consulenti, affinché comunichino il proprio approccio alle tematiche ESG (ambientali, sociali e di governance), rafforzando così la fiducia degli investitori.

In questa pagina troverai maggiori informazioni sulla sostenibilità e su come è inclusa nella nostra consulenza, ed in particolare come ING:  

  • integra i rischi di sostenibilità nella consulenza;
  • considera gli impatti negativi sui fattori ESG;
  • include i rischi di sostenibilità nelle politiche di remunerazione.

Il rischio di sostenibilità è un evento o una condizione di tipo ambientale, sociale o di governance (i c.d. ESG) che, se si verificasse, potrebbe provocare un significativo impatto negativo potenziale o effettivo sul valore dell’investimento. Tra gli eventi ESG troviamo il cambiamento climatico, la scarsità di risorse naturali, problemi negli ambienti di lavoro e questioni legate ai diritti degli azionisti. Gli eventi ESG possono verificarsi con ogni tipo di investimento. La dimensione dell’impatto dei rischi di sostenibilità è difficile da stimare. È chiaro che se i rischi di sostenibilità si concretizzassero si potrebbero avere effetti negativi sui prezzi delle azioni, delle obbligazioni societarie e dei titoli di stato o dei fondi di investimento oggetto dell’investimento. Ad esempio, le aziende attive nell’estrazione del carbone potrebbero essere impattate dall’aumento della tassazione sul carbone da parte dei governi per ridurre i gas serra. Questo potrebbe avere un impatto negativo sul valore di mercato di queste società.

Per questi motivi i rischi di sostenibilità sono da considerare come una variabile fondamentale degli investimenti e, al pari di altri rischi, parte integrante del servizio di consulenza in materia di investimenti che ING offre alla propria clientela.

Un investimento sostenibile è un investimento in un’attività economica che contribuisce:

  • a un obiettivo ambientale, misurato, ad esempio, mediante indicatori chiave di efficienza delle risorse concernenti l’impiego di energia, l’impiego di energie rinnovabili, l’utilizzo di materie prime e di risorse idriche e l’uso del suolo, la produzione di rifiuti, le emissioni di gas a effetto serra nonché l’impatto sulla biodiversità e l’economia circolare
  • a un obiettivo sociale, in particolare un investimento che contribuisce alla lotta contro la disuguaglianza, o che promuove la coesione sociale, l’integrazione sociale e le relazioni industriali, o un investimento in capitale umano o in comunità economicamente o socialmente svantaggiate a condizione che tali investimenti non arrechino un danno significativo a nessuno di tali obiettivi
  • al rispetto di una buona governance da parte delle imprese, in particolare per quanto riguarda le strutture di gestione solide, le relazioni con il personale, la remunerazione del personale e il rispetto degli obblighi fiscali.

Le società che investono in modo sostenibile creano valore in virtù degli impatti positivi che hanno su clienti, dipendenti e ambiente. Ad esempio, una società che produce petrolio e gas da frantumazione ha un impatto sull’ambiente più distruttivo rispetto ad una che produce petrolio e gas tradizionale. Esempi di rischi ambientali e sociali associati alla produzione di olio da frantumazione sono lo stress idrico, il rischio di contaminazione del suolo, l’inquinamento, le emissioni di gas a effetto serra, la sicurezza e l’impatto sulla comunità. L’esplorazione del gas da frantumazione richiede un gran numero di pozzi con conseguente aumento dell’inquinamento atmosferico, movimentazione di metano, molta rumorosità e contaminazione dell’acqua.
 

ING offre il servizio di consulenza in materia di investimenti secondo un modello che considera nei processi decisionali riguardanti la selezione di prodotti e strumenti finanziari oggetto di consulenza, oltre alle valutazioni finanziarie di carattere tradizionale, anche l’analisi dei fattori di sostenibilità e dei rischi ESG.

In riferimento agli OICR e ai prodotti di investimento assicurativi (o alle soluzioni di investimento sottostanti a questi ultimi), le decisioni di investimento vengono assunte dall’emittente del prodotto stesso e non direttamente dai distributori. Pertanto, ING assicura l’integrazione e la gestione del rischio di sostenibilità, valutando, tra le altre cose, se i presidi di gestione del rischio (ai sensi del SFDR) adottati dagli emittenti dei prodotti risultano in linea con quelli definiti da ING. Sono inoltre esclusi dal catalogo dei prodotti oggetto di consulenza gli OICR e i prodotti di investimento assicurativi che presentino un’esposizione significativa verso i seguenti settori,  che ING ha deciso di escludere dalle proprie decisioni di investimento:

  • Armi controverse: esclusione delle società produttrici di bombe a grappolo, mine antiuomo e armi chimiche e biologiche;
  • Tabacco: esclusione delle società produttrici di tabacco o delle società per le quali la distribuzione del tabacco è un'attività centrale, con delle soglie di esclusione con riferimento alla produzione e alla distribuzione;
  • Carbone: esclusione delle società che operano nel settore del carbone, con delle soglie di esclusione con riferimento alla produzione e alla distribuzione.

 

Inoltre, il rischio di sostenibilità degli OICR e dei prodotti di investimento assicurativi è misurato anche attraverso l’utilizzo di un rating di sostenibilità assegnato da uno o più provider esterni. In particolare, sono esclusi dal catalogo dei prodotti oggetto di consulenza gli OICR e i prodotti di investimento assicurativi che presentino un rating di sostenibilità eccessivamente elevato in quanto indicativo di una scarsa capacità di gestire il rischio di sostenibilità. Ciò compatibilmente con la disponibilità e copertura dei suddetti rating e purché sia garantita adeguata copertura di soluzioni di investimento per ogni asset class.

Le misure adottate consentono a ING di integrare già nella fase preliminare, ovvero durante la definizione del perimetro dei prodotti distribuiti, la considerazione dei rischi di sostenibilità anche nell’ambito delle consulenze fornite. Questo approccio permette di proporre ai clienti finali strumenti e prodotti finanziari selezionati in base alle politiche e ai criteri di esclusione stabiliti, rendendoli potenzialmente meno esposti agli impatti negativi derivanti da eventi ambientali, sociali o di governance.

In aggiunta a quanto sopra, per poter essere classificato come sostenibile, un prodotto finanziario deve inoltre presentare almeno uno dei seguenti requisiti:

  • investe, almeno parte del proprio portafoglio, in attività economiche sostenibili ossia attività economiche che contribuiscono a un obiettivo ambientale o a un obiettivo sociale, nel rispetto delle pratiche di buona governance. (art. 8 SFDR)
  • investe, almeno parte del proprio portafoglio, in attività economiche ecosostenibili ossia attività economiche che producono un impatto positivo perseguendo specifici obiettivi ambientali (art. 9 SFDR)
  • considera i principali effetti negativi sui “fattori di sostenibilità” (“Principal Adverse Impacts”, o, in forma sintetica, “PAI”). I PAI sono indicatori che hanno lo scopo di rappresentare in che misura le decisioni di investimento prese potrebbero avere effetti negativi su fattori di sostenibilità, come ambiente, diritti umani, questioni sociali e governance.

 

La sussistenza di tali requisiti è verificata mediante l’analisi delle informazioni rese disponibili dal soggetto che realizza il prodotto o attraverso soggetti terzi. Un prodotto finanziario che non rispettasse alcuno dei requisiti sopra indicati non potrà essere classificato come sostenibile.

 

Al fine di elaborare raccomandazioni personalizzate che siano adeguate non solo agli obiettivi finanziari dei clienti, ma anche alle loro preferenze in materia di sostenibilità, ING raccoglie informazioni sulle eventuali preferenze di sostenibilità degli investitori finali attraverso specifiche domande inserite nel questionario di profilatura (questionario MiFID). Tali domande sono volte a verificare se il cliente sia interessato ad investire o meno - e se sì, in che misura - in prodotti che:

  • promuovono caratteristiche ambientali o sociali (art. 8 SFDR)
  • perseguono obiettivi di investimento sostenibile (art. 9 SFDR)
  • considerino i Principali Effetti Negativi sui “fattori di sostenibilità” (“PAI”)

 

Nel dettaglio, il cliente potrà indicare:

  • l’interesse o meno ad includere nel proprio portafoglio strumenti finanziari che presentano caratteristiche di sostenibilità e la quota minima di portafoglio investita in tali strumenti finanziari
  • eventuali preferenze specifiche rispetto alle singole categorie di prodotti classificati come sostenibili, indicando:
  • la propria preferenza rispetto alle specifiche categorie di Principali Effetti Negativi (PAI) tenuti in considerazione
  • la propria preferenza rispetto alla quota minima investita in attività economiche sostenibili ed ecosostenibili

Qualora il cliente dichiarasse di non essere interessato ad includere le tematiche di sostenibilità nell’ambito dei servizi prestati, la Banca non includerà tali valutazioni nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti.

La presente dichiarazione è la dichiarazione sugli effetti negativi sulla sostenibilità di ING nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti. L'obiettivo del Regolamento UE/2019/2088 “Sustainable Finance Disclosure Regulation” (“SFDR”) è quello di fornire maggiore trasparenza sulla sostenibilità all'interno dei mercati finanziari. Con questa dichiarazione, forniamo indicazioni su come ING considera gli effetti negativi sulla sostenibilità quando presta il servizio di consulenza in materia di investimenti.

ING sostiene che adottare scelte di investimento significa anche assumersi la responsabilità delle conseguenze derivanti da tali scelte. Non solo conseguenze di tipo finanziario, ma anche quelle che generano impatti sull’intera società. Una maggiore consapevolezza dei fattori Ambientali, Sociali e di Governance (insieme i fattori “ESG”) consente di gestire meglio i rischi e le opportunità, e di contribuire ad una economia più sostenibile rendendo gli investimenti positivi sia per gli investitori che per la società stessa.

Il livello di integrazione dei fattori ESG e degli effetti negativi sulla sostenibilità assume quindi un’importanza rilevante nella prestazione del servizio consulenza in materia di investimenti. Pertanto, ING, nella prestazione del sopra citato servizio, considera i possibili principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità avuto riguardo ai prodotti oggetto di consulenza. Per “Effetti negativi” sulla sostenibilità derivanti dalla prestazione dei servizi di consulenza in materia di investimenti si intendono le possibili conseguenze derivanti dalle scelte d’investimento compiute in termini di effetti negativi connessi all’ambiente, alle problematiche sociali e concernenti il personale, al rispetto dei diritti umani e alle questioni relative alla lotta alla corruzione.
 

Al fine di tener conto dei potenziali effetti negativi sui fattori di sostenibilità, ING ha deciso di escludere gli investimenti che possono presentare un’esposizione in società che abbiano violato i principi previsti dal Patto Globale delle Nazioni Unite (United Nations Global Compact), nato per promuovere un’economia globale sostenibile.

Sono inoltre esclusi gli investimenti che possono presentare un’esposizione in società che ING considera controverse con riferimento agli impatti ambientali e sociali in quanto appartenenti ai seguenti settori:

  • Armi controverse: esclusione delle società coinvolte nella produzione / distribuzione di bombe a grappolo, mine antiuomo e armi chimiche e biologiche;
  • Tabacco: esclusione delle società produttrici di tabacco o delle società per le quali la distribuzione del tabacco è un'attività centrale, ove superino soglie minime percentuali periodicamente aggiornate del fatturato;
  • Carbone: esclusione delle società che operano nel settore di estrazione del carbone e società che producono energia elettrica da carbone, ove superino soglie minime percentuali periodicamente aggiornate del fatturato.

Sono infine esclusi gli investimenti che non soddisfano adeguati presidi di gestione volti a promuovere l’integrazione dei fattori di sostenibilità nei propri processi di investimento. Vengono, pertanto, esclusi gli investimenti che possono presentare un’esposizione in società che:

  • non aderiscono ai Principles for Responsible Investment (o PRI), lanciati dalle Nazioni Unite nel 2006 con l’intento di favorire la diffusione dell’investimento sostenibile e responsabile tra gli investitori;
  • non incorporano i parametri ESG nelle proprie politiche e pratiche di azionariato attivo ed engagement;
  • non si sono dotate di una Politica volta a definire le linee guida per un investimento responsabile / sostenibile;
  • non considerano nelle proprie decisioni di investimento gli effetti negativi sulla sostenibilità.

Al fine di integrare i rischi di sostenibilità e i Principali Effetti Negativi sulla sostenibilità (PAI) nel servizio di consulenza in materia di investimenti, ING Italia ha sviluppato una propria metodologia di valutazione integrata ai criteri di esclusione nel processo di selezione dei fondi sopra descritto, con l’obiettivo di tener conto dei rischi di sostenibilità e dei principali impatti negativi sulla sostenibilità nella selezione e distribuzione dei propri prodotti.

Tale valutazione viene effettuata annualmente sulla base delle informazioni fornite dalle Società di Gestione che intrattengono un accordo di distribuzione con ING.

L’obiettivo è raccogliere gli elementi necessari per analizzare, sia a livello di Entità che di Prodotto, le modalità di gestione dei rischi di sostenibilità e dei principali impatti negativi sulla sostenibilità, nonché verificare la coerenza delle prassi adottate dalle Società di Gestione rispetto alla Politica della Banca.

In linea con le Politiche del Gruppo ING, la considerazione di tali aspetti da parte di un emittente di strumenti finanziari ha un impatto positivo ai fini della mitigazione degli effetti negativi sulla sostenibilità. Le informazioni raccolte offrono dunque l'opportunità di valutare gli OICR in base al livello di considerazione e gestione degli effetti negativi sulla sostenibilità. In particolare, sono stati individuati due modi di considerare gli impatti negativi sulla sostenibilità:

  1. OICR che non tiene conto degli impatti negativi viene escluso dalla gamma dell'offerta di consulenza in materia di investimenti.
  2. OICR che tiene conto degli impatti negativi può risultare in linea ai fini della distribuzione attraverso il servizio di consulenza in materia di investimenti, a seconda del livello e dell'estensione dell'integrazione.

ING, anche al fine di ottimizzare la gestione degli effetti negativi, potrà sia valutare di volta in volta se includere altri criteri di esclusione degli investimenti che a suo giudizio possono generare impatti positivi ai fini di una migliore gestione degli effetti negativi sulla sostenibilità, ovvero modificare l’applicazione dei criteri sopra citati, effettuando talune eccezioni sugli investimenti, nel caso di motivate circostanze.

Fatto salvo a quanto sopra dichiarato, in riferimento agli OICR e ai prodotti di investimento assicurativi (o alle soluzioni di investimento sottostanti a questi ultimi), le decisioni di investimento vengono assunte dall’emittente del prodotto stesso e non direttamente dai distributori. Pertanto, ING assicura l’integrazione e la gestione del rischio di sostenibilità, valutando, tra le altre cose, se i presidi di gestione del rischio (ai sensi del SFDR) adottati dagli emittenti dei prodotti risultano in linea con quelli definiti da ING.

La Banca integra i principi di sostenibilità anche nella propria politica retributiva, riconoscendo l’importanza crescente dei temi ESG.

In particolare, gli obiettivi che determinano la parte variabile della retribuzione possono includere, quando appropriato, indicatori legati alla performance ambientale, sociale e di governance. Questi obiettivi sono strutturati in modo da evitare l’assunzione di rischi eccessivi in ambito ESG.

Inoltre, la componente variabile può essere ridotta o non corrisposta qualora si verifichino gravi violazioni delle regole o delle politiche del Gruppo. Per tutti i dettagli si rimanda alle informazioni sulle remunerazioni presenti sul sito internet ING.com

Titolo

Definizione

Consulenza in materia di investimenti

Consiste nella prestazione di raccomandazioni personalizzate a un Cliente, su iniziativa di quest’ultimo o del prestatore del servizio, in merito a una o più operazioni relative a specifici strumenti finanziari. La raccomandazione si considera personalizzata quando è presentata come adeguata per il Cliente o è formulata tenendo conto delle sue caratteristiche, esigenze e obiettivi di investimento.

ESG

Acronimo di “Environment, Social, Governance”, si riferisce a tutte le questioni legate alle tematiche ambientali, sociali e di governance.

Investimento ecosostenibile

Investimenti in attività economiche che producono un impatto positivo perseguendo specifici obiettivi ambientali.

Investimento sostenibile

Investimenti in attività economiche che contribuiscono a un obiettivo ambientale o a un obiettivo sociale, nel rispetto delle pratiche di buona governance.

Principal Adverse Impacts (PAI)

Sono indicatori che hanno lo scopo di rappresentare in che misura le decisioni di investimento prese potrebbero avere effetti negativi su fattori di sostenibilità, come ambiente, diritti umani, questioni sociali e governance. Al fine di mitigare gli impatti, nell'ambito del servizio di consulenza in materia di investimenti, la Banca raccoglie all’interno del questionario MiFID le preferenze del Cliente per prodotti finanziari che nelle decisioni di investimento considerano i principali effetti negativi per la sostenibilità ambientale, sociale e di governance aziendale valutando la riduzione dell’esposizione dell’investimento verso attività che producono emissioni di gas a effetto serra, immissioni di sostanze nocive in acqua, rifiuti pericolosi e radioattivi, impatti negativi sulla biodiversità, tematiche sociali e concernenti il personale aziendale.

Prodotti ex articolo 8 del regolamento SFDR

Prodotti finanziari che promuovono, tra le altre caratteristiche, caratteristiche ambientali o sociali, secondo le quali le società in cui si investe devono seguire buone prassi di buona governance.

Prodotti ex articolo 9 del regolamento SFDR

Prodotti finanziari che hanno come obiettivo principale gli “investimenti sostenibili”.

Regolamento 2088 o SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation)

Il Regolamento Ue 2019/2088 della Commissione europea sull’informativa sulla sostenibilità dei servizi finanziari è entrato in vigore il 10 marzo 2021 e ha come scopo quello di ampliare e standardizzare le informazioni relative ai processi di investimento ESG. Grazie a queste informazioni, dovrebbe essere più semplice per gli investitori comparare diversi prodotti di investimento e comprenderne allo stesso tempo il livello di sostenibilità.

Regolamento Tassonomia

Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088.

Rischio di sostenibilità

Un evento o una condizione di tipo ambientale, sociale o di governance (i c.d. ESG) che, se si verificasse, potrebbe provocare un significativo impatto negativo potenziale o effettivo sul valore dell’investimento. Tra gli eventi ESG troviamo il cambiamento climatico, la scarsità di risorse naturali, problemi negli ambienti di lavoro e questioni legate ai diritti degli azionisti.

United Nation Principles forResponsible Investment (Principi per l’investimento responsabile delle Nazioni Unite)

Gli UN PRI sono stati lanciati dalle Nazioni Unite nel 2006 con l’intento di favorire la diffusione dell’investimento sostenibile e responsabile tra gli investitori istituzionali. L’adesione ai PRI comporta una valutazione annuale sul rispetto e l’applicazione di sei principi per un investimento responsabile: 1. incorporare parametri ambientali, sociali e di governance (ESG) nell’analisi finanziaria e nei processi di decisione riguardanti gli investimenti; 2. essere azionisti attivi e incorporare parametri ESG nelle politiche e pratiche di azionariato; 3. esigere la rendicontazione su parametri ESG da parte delle aziende oggetto di investimento; 4. promuovere l’accettazione e implementazione dei Principi nell’industria finanziaria; 5. collaborare per migliorare l’applicazione dei Principi; 6. rendicontare periodicamente sulle attività e progressi compiuti nell’applicazione dei Principi