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Italia, come si muoverà l'economia questo inverno?

Le sfide non mancano, ma il Paese ha molte carte da giocare: a cominciare dai fondi europei del NextGenerationEU, occasione di crescita e transizione.

L’aumento della differenza di rendimento tra BTP e Bund ha accompagnato la pubblicazione della bozza di piano di bilancio che il governo italiano ha presentato di recente alla Commissione Europea. Questo, insieme all’aggiornamento delle valutazioni dei colossi del rating (società specializzate che forniscono giudizi sintetici sugli enti che emettono titoli di debito), ha rimesso nuovamente l’Italia sotto i riflettori. Chi la esamina, però, ne evidenzia tante potenzialità. Il 20 ottobre, per esempio, S&P Global Ratings ha confermato i suoi rating sovrani a lungo e breve termine in valuta estera e locale “BBB/A-2” sull’Italia, mantenendo le prospettive stabili.

Secondo le proiezioni dell’agenzia, entro il 2025 la crescita del Prodotto Interno Lordo reale italiano tornerà sopra l’1%, dopo una decelerazione nel 2023-2024. Un fattore cruciale sarà il pieno impiego dei fondi europei del NextGenerationEU, fondo temporaneo per la ripresa post pandemica da oltre 800 miliardi di euro.

Economia italiana: ottava al mondo

Con un PIL di 2.200 miliardi di dollari a prezzi correnti, l’economia italiana è l’ottava al mondo. Un Paese aperto, con un’incidenza delle esportazioni sul Prodotto Interno Lordo pari a circa il 36% nel 2023, e ricco: basti pensare che la ricchezza netta delle famiglie stimata dall’Istat ammonta a 10.400 miliardi di euro.

Ma l’impatto dello shock inflazionistico e dell’inasprimento delle condizioni di credito si fa sentire e si protrarrà nel 2024, prima che la crescita economica risalga al di sopra dell’1% nel 2025. Un fattore cruciale per questo risultato sarà, come accennato, l’accelerazione dell’impiego dei fondi NextGenerationEU, che secondo l’agenzia di rating si estenderà probabilmente oltre il 2026.

Nel frattempo, la resilienza energetica dell’Italia dovrebbe rafforzarsi. Il Paese è riuscito a diversificarsi dal gas russo, che ora costituisce il 10% delle sue importazioni di gas invece del 40% precedente alla guerra Russia-Ucraina, grazie a nuove fonti, in particolare nel Nord Africa. Tuttavia, circa l’80% dell’approvvigionamento energetico è importato e il 19% deriva da fonti rinnovabili.

Una vulnerabilità che i fondi del NextGenerationEU destinati alla transizione verde (37% della dotazione totale) dovrebbero contribuire a ridurre. Un contributo determinante al miglioramento della situazione lo avranno i piani per l’acquisto congiunto di gas che l’Europa sta portando avanti nel tentativo di sfruttare il potere d’acquisto del blocco e assicurarsi prezzi più bassi dai fornitori internazionali.

L’attuazione del PNRR è decisiva

Fin qui, il punto di vista di S&P. Ma l’arrivo dei fondi europei per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un aspetto premiante anche per l’agenzia DBRS Morningstar, che ha confermato il rating BBB (high) per l’Italia, con trend stabile. Per l’agenzia “i fondamentali economici restano resilienti” e l’impulso derivante dall’attuazione del PNRR nei prossimi anni probabilmente mitigherà gli effetti del rallentamento economico legato all’inasprimento della politica monetaria della Banca Centrale Europea.

Fitch, dal canto suo, si è unita al coro confermando il rating tripla B e l’outlook stabile, ma ha tratteggiato per l’Italia un ritratto in chiaroscuro. “Il rating dell’Italia è sostenuto dalla sua economia ampia, diversificata e ad alto valore aggiunto, dall’appartenenza all’eurozona e dalla solidità delle istituzioni rispetto alla mediana del gruppo dei peer”, ha spiegato l’agenzia. Queste caratteristiche creditizie sono tuttavia bilanciate da “fondamentali macroeconomici e fiscali deboli, un debito pubblico molto elevato, una politica fiscale relativamente poco rigorosa e un potenziale di crescita economica ridotto”.

La ripresa dopo la stagnazione

Fatto sta che, dopo aver registrato una rapida crescita post-Covid grazie a politiche monetarie e fiscali espansive, dal secondo trimestre del 2023 l’economia italiana è entrata in una fase di stallo, principalmente a causa della diminuzione della domanda interna. Dopo una contrazione dello 0,6% nel secondo trimestre, il PIL italiano è rimasto piatto nel terzo trimestre.

Questo perché i rialzi dei tassi di interesse hanno iniziato a pesare sui dati del credito. Ad agosto, i prestiti alle società non finanziarie sono diminuiti del 7,9% anno su anno e quelli alle famiglie per l’acquisto di case sono aumentati solo dello 0,6% annuo. Secondo l’ultima indagine sui prestiti bancari della Banca d’Italia, ci si aspetta che la domanda di prestiti rimanga debole nel quarto trimestre.

La graduale eliminazione del cosiddetto “super bonus” condiziona ovviamente l’immobiliare, in particolare il settore residenziale, ma in compenso i consumi, uno dei principali fattori di crescita durante l’onda della riapertura post Covid, sembrano tenere meglio grazie a un mercato del lavoro resistente.

Inflazione, debito e deficit osservati speciali

L’indice dei prezzi al consumo di ottobre ha evidenziato una forte caduta del tasso di inflazione, al +1,8% (dal +5,3% a settembre), grazie a un effetto di base favorevole sui prodotti energetici. E il progressivo calo dell’inflazione, secondo gli esperti di ING, dovrebbe creare un ambiente migliore per la crescita, attraverso un miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie e una ripresa della fiducia dei consumatori.

In tutto questo, gli osservati speciali restano il debito e il disavanzo di bilancio, che, come sai, ci dicono molto su un Paese se rapportati al PIL. È appunto per questo che è importante tornare il più rapidamente possibile su un sentiero di crescita. L’economia italiana sta affrontando sfide difficili, certo, ma il futuro è ancora tutto di fronte a noi e le opportunità di ripresa, per un Paese che può contare – fra le altre cose – sullo spirito di iniziativa delle sue imprese, difficilmente mancheranno.

La resilienza del mercato del lavoro e la disinflazione danno ragione di sperare in un graduale recupero dei consumi e della fiducia nel futuro. Con questo stesso spirito, chi vuole valutare le opportunità di investimento sui mercati italiani non deve far altro che confrontarsi con il suo Financial Coach.

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