Calcolo degli interessi di un prestito: guida pratica
Quando si valuta un prestito personale, la rata mensile è solo una parte della storia. Per capire quanto costa davvero un finanziamento è fondamentale sapere come funzionano e come si calcolano gli interessi, sia sull’intera durata sia su ogni singola rata.
In questa guida vediamo in modo semplice cosa sono gli interessi, come incidono sul costo finale del prestito e come leggere correttamente tassi e rate, con esempi pratici.
Se vuoi approfondire come funziona un prestito personale, dalle tipologie ai principali elementi da valutare prima di richiederlo, puoi consultare anche la nostra guida completa al prestito personale.
Come funzionano gli interessi su un prestito
Quando si accende un prestito, gli interessi rappresentano il costo da sostenere per poter restituire il capitale nel tempo. In altre parole, sono il “prezzo” della dilazione: invece di rimborsare subito l’intero importo, lo si restituisce a rate, pagando in cambio una quota aggiuntiva calcolata sul capitale finanziato.
Per capire davvero quanto costa un prestito, però, non basta sapere che esistono gli interessi: è importante distinguere tra i diversi modi in cui vengono espressi e calcolati.
Interesse nominale ed effettivo: qual è la differenza
L’interesse nominale è il tasso di riferimento che viene applicato al capitale finanziato, ed è espresso come una percentuale annua. Questo valore rappresenta il costo base del prestito, ossia quanto si paga annualmente sul capitale preso in prestito, senza considerare altri costi aggiuntivi.
L’interesse effettivo, invece, tiene conto anche di altri elementi che incidono sul costo complessivo del prestito, come le spese accessorie o la modalità di rimborso delle rate. È questo il valore che permette di avere una visione più realistica di quanto si andrà a pagare nel tempo.
TAN e TAEG: perché incidono sul costo finale
Questa differenza si riflette in due indicatori che si trovano sempre nei contratti di prestito:
- TAN (Tasso Annuo Nominale): rappresenta il tasso di interesse “puro” applicato al capitale finanziato.
- TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): include il TAN e tutti i costi obbligatori legati al prestito.
Quando si confrontano due offerte, il TAEG è il parametro più utile, perché riassume in un unico numero il costo complessivo del finanziamento e permette di fare paragoni più corretti.
Come si calcolano gli interessi di un prestito
Il calcolo degli interessi di un prestito si basa sempre su tre elementi fondamentali:
il capitale finanziato, il tasso di interesse e la durata del rimborso. È dalla combinazione di questi fattori che nasce il costo complessivo del finanziamento.
La formula base del calcolo degli interessi
In una forma semplificata, gli interessi possono essere stimati con questa formula:
Capitale × tasso annuo × durata (in anni)
Questa formula è utile per avere un’idea di massima del costo degli interessi, soprattutto quando si confrontano importi e durate diverse. Tuttavia, va considerato che nella maggior parte dei prestiti personali il rimborso avviene a rate e il capitale si riduce progressivamente nel tempo. Per questo motivo, il calcolo reale degli interessi è più articolato rispetto a questa stima teorica.
Come si arriva all’interesse totale su tutta la durata del prestito
Per capire quanto si paga davvero di interessi nel corso del prestito, il metodo più pratico è guardare al piano di rimborso. In concreto, basta confrontare:
- la somma complessiva di tutte le rate previste,
- il capitale inizialmente finanziato.
La differenza tra questi due importi rappresenta il costo totale degli interessi (e degli eventuali oneri inclusi nel finanziamento). È questo dato che permette di valutare l’impatto reale del prestito nel tempo, al di là dell’importo della singola rata.
Come si calcola l’interesse su una singola rata
Nei prestiti più diffusi, il rimborso avviene tramite rate mensili che includono sia una parte di capitale sia una parte di interessi.
Metodo alla francese: cosa significa e come funziona
Il metodo alla francese è il piano di ammortamento più utilizzato per i prestiti personali. La sua caratteristica principale è che la rata ha un importo costante per tutta la durata del finanziamento. Questo rende più semplice pianificare le spese, perché l’importo da pagare ogni mese non cambia.
Quello che cambia, invece, è la composizione interna della rata, cioè il modo in cui la somma versata viene ripartita tra rimborso del capitale e pagamento degli interessi.
Quota capitale e quota interessi: come si compongono le rate
Ogni rata è composta da due parti:
- la quota interessi, calcolata sul capitale che resta ancora da restituire;
- la quota capitale, che serve a ridurre progressivamente il debito residuo.
All’inizio del prestito, quando il capitale da rimborsare è elevato, la quota interessi pesa di più sulla rata. Con il passare del tempo, man mano che il debito si riduce, la quota interessi diminuisce e aumenta la parte di rata destinata al rimborso del capitale.
Perché all’inizio si paga più interesse e meno capitale
Questo meccanismo dipende dal modo in cui vengono calcolati gli interessi. Poiché sono applicati sul capitale residuo, all’inizio del piano — quando l’importo ancora dovuto è massimo — la componente di interessi è più alta. Rata dopo rata, il capitale residuo si riduce e di conseguenza anche gli interessi calano.
Il risultato è un andamento graduale: all’inizio si rimborsa meno capitale e più interessi, mentre nella fase finale del prestito accade l’opposto. È un aspetto importante da conoscere, soprattutto quando si valuta un’eventuale estinzione anticipata.
Esempi pratici di calcolo degli interessi
Gli esempi aiutano a capire meglio l’impatto reale dei tassi.
Prestito a tasso fisso: esempio passo passo
Supponiamo un prestito con queste caratteristiche:
- Importo richiesto: 10.000 €
- Durata: 5 anni (60 rate mensili)
- TAN fisso: 8,49%
- TAEG: 9,41%
- Importo rata mensile: 205,12 €
Con un piano di ammortamento a rata costante (metodo alla francese), l’importo della rata rimane invariato per tutta la durata del prestito.
Alla fine dei 5 anni:
- Totale delle rate pagate: 12.432,20 €
- Capitale finanziato: 10.000 €
- Costo complessivo tra interessi e oneri: 2.432,20 €
Prestito a tasso variabile: come cambiano gli interessi
Se lo stesso prestito fosse a tasso variabile, i valori iniziali di TAN e TAEG potrebbero essere più bassi rispetto al tasso fisso. Di conseguenza, anche la rata iniziale potrebbe risultare inferiore.
Nel tempo, però, se il tasso di riferimento dovesse aumentare:
- il TAN salirebbe;
- il TAEG si adeguerebbe di conseguenza;
- la rata mensile potrebbe aumentare, incidendo sul costo complessivo del prestito.
Questo significa che, a differenza del tasso fisso, con il tasso variabile il totale degli interessi non è completamente prevedibile al momento della firma.
Effetto della durata sulle rate e sul costo totale
A parità di importo richiesto e di TAN, la durata del prestito ha un impatto diretto su:
- l’importo della rata mensile;
- il totale degli interessi pagati.
Allungare la durata permette di ridurre la rata, rendendola più sostenibile nel breve periodo, ma comporta un aumento del costo complessivodel prestito. Accorciarla, invece, fa crescere la rata mensile ma riduce il totale degli interessi.
Per questo motivo, TAN, TAEG e durata vanno sempre valutati insieme, e non separatamente.
Domande frequenti sul calcolo degli interessi di un prestito personale (FAQ)
Come capire quanto si sta pagando davvero di interessi?
Confrontando la somma totale delle rate con l’importo finanziato e facendo riferimento al TAEG indicato nel contratto.
Cosa succede agli interessi in caso di estinzione anticipata?
Si pagano solo gli interessi maturati fino a quel momento. Quelli futuri non sono dovuti, salvo eventuali costi previsti dal contratto.
Gli interessi possono cambiare dopo la firma del contratto?
Solo nei prestiti a tasso variabile. Nei prestiti a tasso fisso, il tasso resta invariato per tutta la durata.
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