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Space economy, nuove prospettive che vengono da lontano

L’economia dello spazio coinvolge i settori economici più disparati. E apre interessanti opportunità d’investimento.

L’esplorazione dello spazio non è solo una nuova frontiera per l’umanità. È anche un’interessante opportunità d’investimento di lungo periodo. Un vero e proprio Megatrend. Hai mai sentito parlare di Space Economy? Stando alla definizione che ne dà il ministero dello Sviluppo Economico, è la catena del valore che dalla ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali genera prodotti e servizi innovativi basati sullo spazio.

Proprio di questo si è parlato nei giorni scorsi a Busalla, in provincia di Genova, in occasione della sesta edizione del Festival dello Spazio, dedicata ai temi della sostenibilità e del cibo nei viaggi spaziali e tenutasi tra il 30 giugno e il 3 luglio.

Cos’è, oggi, la Space Economy?

Non stiamo parlando solo dei capricci di qualche miliardario (Elon Musk e Richard Branson, così per citare due nomi a caso) che vuole organizzare gitarelle nello spazio. Oggi la Space Economy – che da un settore appannaggio solo di enti e governi sta entrando in una fase molto più imprenditoriale – ha ricadute concrete sulla qualità della nostra vita terrestre.

Nel settore assicurativo, per esempio, la precisione dei dati satellitari è di grande supporto al fine di redigere polizze sempre più customizzate ed effettuare perizie da remoto attraverso le immagini satellitari, con un potenziale risparmio dei costi sui premi versati dai clienti finali. E nel settore dei trasporti, il monitoraggio costante e puntuale di flussi di merci tra luoghi diversi è sempre più abilitato da tecnologie di localizzazione spaziale.

Non solo. I dati spaziali e satellitari possono essere utilizzati per combattere il cambiamento climatico, ottimizzare il riciclo dell’acqua, ma anche per coltivare piante in un ambiente di micro-gravità o per realizzare robot in grado di raccogliere detriti spaziali, solo per citare qualche caso di realtà già esistente.

“L’utilizzo di dati di origine spaziale per fini commerciali sulla Terra è il pilastro fondante della Space Economy Innovation”, si legge nell’ultimo Osservatorio sulla Space Economy realizzato dal Politecnico di Milano. “La riduzione delle barriere di accesso allo spazio, con la miniaturizzazione dei satelliti, la riduzione dei costi di lancio e regolamentazioni meno stringenti, hanno portato negli ultimi anni alla nascita e alla rapida crescita di diverse startup che nel 2021, a livello mondiale, hanno raccolto 12,3 miliardi di euro di finanziamenti”.

Space Economy per il clima

“Dati e infrastrutture che derivano dall’attività spaziale giocano, e giocheranno sempre di più in futuro, un ruolo chiave nel miglioramento della qualità della vita sulla Terra”, fa eco Simonetta Pippo, astrofisica italiana ed ex direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico. “Si pensi, per esempio, al ruolo fondamentale delle tecnologie satellitari non solo nelle comunicazioni, ma anche nella gestione degli effetti del cambiamento climatico”.

Insomma, le tecnologie dello spazio, opportunamente combinate con le più avanzate tecnologie digitali abilitanti, contribuiranno ad affrontare le sfide globali nei prossimi anni. Con un impatto trasversale: “dalle telecomunicazioni all’agrifood, le aziende che riusciranno a combinare tecnologie digitali e spaziali avranno un vantaggio competitivo grazie a un’innovazione su vari livelli”, osserva un fund manager di una nota casa di gestione molto attiva in questo ambito.

I numeri della Space Economy

Stando alle stime della Space Foundation, l’economia legata all’industria spaziale vale oggi circa 447 miliardi di dollari a livello globale, di cui l’80% si deve all’attività di commercial space e di monitoraggio. E Morgan Stanley ritiene che il mercato possa più che triplicare nei prossimi 30 anni, fino a un minimo di 1.100 e un massimo di 1.700 miliardi di dollari entro il 2040.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Space Economy del Politecnico di Milano, gli investimenti in Space Economy sono già significativi in tutto il mondo. Per i programmi spaziali si stima una somma dei budget governativi a livello globale tra gli 86,9 miliardi e i 100,7 miliardi di dollari. Nel solo anno fiscale 2021, gli Stati Uniti hanno investito nel settore circa 43 miliardi di dollari, mentre per l’Europa la spesa è di 11,48 miliardi di dollari, seguita da Cina, Russia, Giappone e India.

Ad oggi, rileva ancora lo studio, sono 88 i Paesi nel mondo che investono in programmi spaziali, 14 dei quali hanno capacità di lancio; l’Italia è tra i nove dotati di un’agenzia spaziale, con un budget di oltre un miliardo di dollari all’anno.

Ma non parliamo solo di investimenti “istituzionali”: ultimamente sono significativi anche gli investimenti privati nelle startup della Space Economy. Nel 2021, rileva l’Osservatorio, si stimano complessivamente 12,3 miliardi di euro di finanziamenti a livello globale, con un sempre maggiore coinvolgimento del mercato azionario: sono 606 le imprese che nel 2021 si sono quotate tramite il meccanismo di SPAC (Special Purpose Acquisition Company), contro una sola nel 2020.

Come investire nella Space Economy?

Se desideri prendere esposizione al Megatrend della Space Economy, una strada possibile è rappresentata dai fondi tematici – ne esistono già parecchi focalizzati proprio su questo settore. Naturalmente il consiglio resta sempre quello di rivolgerti a un consulente finanziario, che saprà illustrarti tutte le opzioni disponibili e guidarti verso la scelta più adatta alle tue specifiche esigenze.

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Il presente articolo è stato redatto dal team del blog AdviseOnly.com e ha una finalità esclusivamente informativa. Non va quindi inteso in alcun modo come consiglio finanziario, economico o di altra natura e nessuna decisione, di investimento o di altro tipo, deve essere presa unicamente sulla base dei contenuti qui riportati. L’articolo non costituisce da parte di AdviseOnly.com un’offerta al pubblico d’acquisto o vendita di titoli e più in generale di strumenti finanziari e/o attività di sollecitazione all’investimento, ai sensi del decreto legislativo 24/02/1998, n. 58.