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La crescita dei salari manda segnali “da falco” alla BCE?

L’ultimo dato sulla crescita dei salari, risultato sopra le attese, solleva qualche interrogativo sulla dinamica futura dei tassi.

Che la BCE ritocchi al ribasso il costo del denaro nella riunione del 6 giugno è ormai dato abbastanza per certo. L’inflazione è avviata su un percorso discendente – nonostante il dato di maggio sia risultato leggermente superiore rispetto al mese precedente (2,6% contro 2,4%) – ma la dinamica dei salari, ancora in crescita, solleva qualche interrogativo sulle mosse future di Francoforte.

Nel primo trimestre del 2024 i salari sono saliti

Stando all’indicatore dei salari negoziati nell’area euro, messo a punto dalla BCE, nel primo trimestre del 2024 i salari sono saliti del 4,7% su anno (dal precedente +4,5%), soprattutto per effetto di un aumento in Germania. Si tratta di un aumento inatteso - le prospettive, infatti, indicano un rallentamento della crescita salariale - che porta con sé diversi vantaggi: un aumento dei salari dovrebbe riflettersi positivamente sul potere d’acquisto, il che dovrebbe stimolare i consumi delle famiglie e, a cascata, sostenere la ripresa economica.

Allo stesso tempo, tuttavia, la BCE ha indicato ripetutamente il rallentamento della crescita dei salari come una condizione necessaria per poter tagliare i tassi, dunque la domanda sorge spontanea: come influirà questo inatteso aumento sulle prossime mosse di politica monetaria?

“La crescita dei salari dovrebbe rimanere elevata nel 2024 e mostrare un profilo irregolare”, ha scritto la BCE nel suo blog. E questo potrebbe complicare le prospettive di tagli rapidi ai tassi.

Tuttavia, queste pressioni sembrano destinate a decelerare nel corso dell’anno, un aspetto supportato anche da altri indicatori, come il feedback delle aziende che partecipano ai sondaggi della BCE, che nel round di marzo scorso ha indicato una diminuzione attesa rispetto ai dati del 2023. Questi sviluppi riflettono la natura scaglionata del processo di aggiustamento dei salari, poiché i lavoratori continuano a recuperare le perdite salariali reali causate dai precedenti shock sui prezzi. I salari nominali, ad esempio, sono cresciuti nel primo trimestre del 6,4% in Germania, un aumento da record.

Le prossime mosse della BCE

Il percorso della politica monetaria è quindi incerto, al netto dell’atteso taglio dei tassi nella prossima riunione della BCE a giugno – il primo dal 2019. La presidente Christine Lagarde ha dichiarato che l'inflazione è "sotto controllo", mentre il francese François Villeroy de Galhau ha minimizzato i dati sui salari, affermando che la BCE "non dovrebbe sovrainterpretare" e che i funzionari rimangono "fiduciosi nel processo disinflazionistico". Il presidente della Bundesbank, il falco Joachim Nagel, ha invece adottato un tono cauto, pur non escludendo una discesa dei tassi in autunno su cui i mercati ora sembrano esitare.

"Se ci sarà un taglio dei tassi a giugno, poi ci sarà da aspettare, e credo che dobbiamo aspettare forse fino a settembre", ha detto il presidente della Bundesbank Joachim Nagel in un'intervista durante un incontro del G7 in Italia.

Secondo Mario Centeno, membro del Consiglio direttivo della BCE, l'accelerazione dei salari dei lavoratori all'inizio dell'anno nella zona euro non dovrebbe essere motivo di preoccupazione. La riduzione dei salari reali dovuta all'aumento vertiginoso dei prezzi al consumo causato dall'attacco della Russia all'Ucraina è destinata a essere invertita nei prossimi anni e "questa ripresa dei salari reali è compatibile con un'inflazione che converge al 2%”, ha spiegato il banchiere.

Cosa farà, dunque, la BCE?

In conclusione, Philip Lane, capo economista della BCE, ha aggiunto che Francoforte è pronta a tagliare i tassi di interesse a giugno, ma dovrà mantenere la politica monetaria in territorio restrittivo per tutto il 2024. "Il modo migliore per inquadrare il dibattito quest'anno è che dobbiamo ancora essere restrittivi per tutto l'anno", ha detto Lane in un'intervista al Financial Times, "ma all'interno della zona di restrittività possiamo tagliare un po' i tassi". Attualmente, le aspettative dei mercati sono per un primo taglio a giugno, una pausa a luglio e un nuovo taglio a settembre.

"L'anno prossimo, con l'inflazione che si avvicina visibilmente all'obiettivo, assicurarsi che il tasso di interesse scenda a un livello coerente con quell'obiettivo sarà un dibattito diverso", ha detto Lane. Il capo economista della BCE ha concluso dicendo che "la direzione complessiva dei salari indica ancora una decelerazione, che è essenziale".

Cosa significa per i tuoi investimenti?

Insomma, il percorso dei tagli potrebbe discostarsi leggermente dalle previsioni, il che potrebbe causare qualche scossone nel breve termine sui mercati. Che fare? Come sempre, il consiglio è quello di mantenere il focus sugli obiettivi di lungo periodo.

E ricorda: una pausa dell'inarrestabile rally del mercato azionario potrebbe anche offrire opportunità per acquistare “a sconto” in attesa di una risalita. Per evitare passi falsi e valutare sempre rischi e opportunità, comunque, è consigliabile rivolgerti sempre a un tuo Financial Coach, che saprà aiutarti a scegliere come muoverti in base alle tue esigenze.

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