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Vibecession: quando la recessione è nella nostra mente
Quando le persone pensano che l’economia sia in difficoltà, mentre in realtà non lo è, si verifica uno strano fenomeno: parliamo della vibecession.
Quando le persone pensano che l’economia sia in difficoltà, mentre in realtà non lo è, si verifica uno strano fenomeno: parliamo della vibecession.
L’indagine della Banca Centrale Europea sulle aspettative dei consumatori mostra che i cittadini hanno ridotto le aspettative sull’inflazione per i prossimi tre anni.
Tassi fermi per la Fed, a differenza della BCE che ha optato per un taglio. I dati sull’inflazione di maggio però sembrano incoraggianti.
Il mese scorso si è concluso in terreno positivo sui mercati. La Federal Reserve si conferma l'osservata speciale.
L’ultimo dato sulla crescita dei salari, risultato sopra le attese, solleva qualche interrogativo sulla dinamica futura dei tassi.
Sono i tre scenari che si prospettano dopo il rialzo dei tassi delle banche centrali. Ma cosa implicano e qual è il più probabile?
I dati sull’economia statunitense mostrano un’inflazione più resiliente del previsto e un’economia che cresce meno ma tiene.
Un’inflazione ancora persistente e un’economia solida hanno spinto la banca centrale USA a mantenere i tassi al 5,25%-5,5%.
L’economia globale è ancora resiliente, anche se il taglio dei tassi avverrà più lentamente del previsto.
Esistono diverse misure che danno conto dell’inflazione: se in Europa abbiamo l’indice armonizzato, gli States monitorano il CPI e il PCE. In che cosa divergono?
L’inflazione è scesa e continuerà a calare ma, alla luce delle pressioni sui prezzi dovute (anche) alla forte crescita salariale, non bisogna mollare la presa.
Nonostante le tensioni in Medio Oriente e la stretta monetaria, il Fondo Monetario ha rivisto al rialzo le sue stime per l’economia globale.