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BCE: europei più ottimisti su inflazione e lavoro
L’indagine della Banca Centrale Europea sulle aspettative dei consumatori mostra che i cittadini hanno ridotto le aspettative sull’inflazione per i prossimi tre anni.
L’indagine della Banca Centrale Europea sulle aspettative dei consumatori mostra che i cittadini hanno ridotto le aspettative sull’inflazione per i prossimi tre anni.
Si è aperta la stagione dell’allentamento monetario, anche se il percorso non sarà lineare. Il voto in Francia innesca un po’ di incertezza.
Il mese scorso si è concluso in terreno positivo sui mercati. La Federal Reserve si conferma l'osservata speciale.
L’ultimo dato sulla crescita dei salari, risultato sopra le attese, solleva qualche interrogativo sulla dinamica futura dei tassi.
Sono i tre scenari che si prospettano dopo il rialzo dei tassi delle banche centrali. Ma cosa implicano e qual è il più probabile?
L’economia globale è ancora resiliente, anche se il taglio dei tassi avverrà più lentamente del previsto.
Il mese di marzo si è chiuso con un’intonazione positiva, complici le buone prospettive di crescita e le conferme delle banche centrali sui prossimi tagli.
L’inflazione è scesa e continuerà a calare ma, alla luce delle pressioni sui prezzi dovute (anche) alla forte crescita salariale, non bisogna mollare la presa.
Il mese di gennaio si è concluso in terreno decisamente positivo per i principali indici azionari, nonostante le tensioni geopolitiche ancora in atto.
La 54esima edizione del meeting, che ha riunito tremila tra imprenditori, economisti e politici di tutto il mondo, è stata dedicata al tema “ricostruire la fiducia”.
Nella riunione di metà dicembre la Fed statunitense è apparsa più colomba, la BCE ancora un po’ falco. Tassi fermi ancora una volta.
A novembre l’indice dei prezzi al consumo nella zona euro è salito solo del 2,4%. L’inflazione è finalmente domata? E cosa significa per i tuoi investimenti?