Meteo Mercati: un mese felice per i listini, la trimestrale di Nvidia batte tutte le attese

Febbraio è stato un mese decisamente felice per i mercati mondiali. Un mese talmente positivo da mandare diversi importanti listini sui massimi storici: come l’S&P 500 e il Dow Jones negli Stati Uniti, il Nikkei in Giappone e, in Europa, le piazze di Parigi e Francoforte. Bene anche il Ftse Mib italiano, tornato su livelli che non si vedevano dal 2008, ovvero da prima della grande crisi della Lehman Brothers e dei mutui subprime.

I motivi dell’ottimismo derivano da una serie di dati che si affastellano insieme: dal rientro nei ranghi dell’inflazione, all’economia che sta tenendo nonostante i tassi di interesse elevati, fino agli ottimi conti di alcuni mostri sacri di Wall Street come Nvidia, che ha evidenziato una crescita di utili e ricavi pazzesca.

Non sono ovviamente dimenticati i timori a livello geopolitico. Dall’Ucraina alla Palestina i fronti del conflitto rimangono aperti, ma le valutazioni delle materie prime si mantengono su livelli non problematici e questa una buona notizia anche sul fronte della crescita dei prezzi.

Prospettive di ripresa in Europa

In Europa il PIL rimane stabile e continuerà così per tutto il 2024, secondo quanto stima la Commissione Europea, che per l’anno in corso ha ritoccato al ribasso le previsioni di crescita dell’Eurozona a +0,8% (+0,7% l’Italia) e +1,2% nel 2025 (sempre +1,2% l’Italia).

Quanto all’inflazione, nel nostro Paese dovrebbe tornare al livello obiettivo del 2% già da quest’anno, mentre in Eurolandia dovrebbe attestarsi al 2,7%. Anche se, in uno degli ultimi bollettini economici della BCE, si ipotizza che il sentiero di rientro dei prezzi al 2% possa arrivare a destinazione già a metà di quest’anno.

Buone notizie anche sul fronte Banca Centrale Europea, con la presidente Christine Lagarde che ha detto di voler attendere i dati prima di decidere se abbassare i tassi. La banchiera ha parlato inoltre di “mercato del lavoro resiliente”, con la disoccupazione “che si è attestata al minimo storico del 6,4% a dicembre”.

Il calo dell’inflazione, poi, dovrebbe favorire una ripresa più decisa l’anno prossimo.

Trimestrali da urlo in America

Negli Stati Uniti sono andati fortissimo i titoli tecnologici. Il caso più eclatante è quello del produttore di chip Nvidia, che ha battuto le stime degli analisti con 60,9 miliardi di ricavi e con utili a 5,16 dollari per azione (contro stime di 4,64 dollari). Il colosso californiano ha trainato tutto il comparto tecnologico, in un contesto di Wall Street che continua a sperare in un allentamento dei tassi in corso d’anno.

In tal senso non ha dato una mano il dato sull’inflazione, con i prezzi al consumo USA che a gennaio sono cresciuti del 3,1% su base annua contro le stime degli analisti che si aspettavano un più moderato +2,9%. Gli stessi verbali della Federal Reserve della seduta di gennaio, inoltre, hanno rivelato che tra i membri del board prevale ancora la paura di chi non verrebbe procedere a un taglio dei tassi troppo prematuramente.

I problemi della Cina

Qualche segnale positivo sui viaggi e gli spostamenti è arrivato dalla Cina in scia alla festività del Capodanno lunare, segno che c'è voglia di consumi. Ma il mercato immobiliare resta un grosso grattacapo, tanto che la Banca Popolare Cinese ha deciso di tagliare il tasso di riferimento dei mutui e ora, dopo il crac di Evergrande, anche il colosso Country Garden ha conosciuto una nuova richiesta di liquidazione per il mancato rimborso di un bond da 1,6 miliardi di dollari di Hong Kong.

Gli sviluppi sono in corso e andranno, naturalmente, monitorati. Su questo e su altri temi, con l'affiancamento di un Financial Coach.