Multipli di Borsa: cosa sono e come leggerli
Multipli di Borsa, indicatori che mettono in rapporto le variabili di un’azienda per coglierne il valore e confrontarlo con quello delle concorrenti.
Cosa sono, e a cosa servono, i multipli? Diciamo subito che si tratta di una serie di rapporti. Tra cosa? Fra alcune variabili riferite a una società, con l’obiettivo di aiutare gli addetti ai lavori – analisti finanziari e investitori istituzionali e professionali – a coglierne a uno sguardo il valore per poi confrontarlo con quello delle altre società dello stesso settore.
Esistono tre tipi di multipli, che andiamo subito a vedere.
Conoscere i multipli di Borsa. Essendo i più utilizzati dagli investitori che devono decidere come allocare il loro denaro – la famosa asset allocation – ora ci concentreremo sui primi, i multipli di Borsa. Questi indicatori ci dicono, in sostanza, quante volte una determinata voce del conto economico – utile, fatturato, flusso di cassa o altro – sta nel prezzo di Borsa di una società. Cerchiamo di capirlo meglio con un esempio.
Generalmente si ritiene che più il P/E più basso, più conveniente sia il titolo, perché ciò indica che ci sono margini per un rialzo del suo valore in Borsa.
Negli anni si è però notato che le società con i tassi di crescita più alti, e quindi più interessanti, hanno spesso rapporti elevati: per superare l’ostacolo, è stato introdotto il Price/Earnings-to-Growth ratio, o PEG, il prezzo/utile normalizzato per il tasso atteso di crescita degli utili negli anni successivi.
Non solo utile: gli altri multipli di Borsa. Il multiplo, quindi, è un rapporto. Come tale, ha un numeratore e un denominatore. Il numeratore è in genere (ma non sempre) il prezzo; il denominatore è la voce ottenuta dal conto economico.
Quest’ultimo può essere non solo l’utile, ma anche il fatturato o il flusso di cassa. Del rapporto prezzo/utile abbiamo già detto. Andiamo a conoscere gli altri rapporti.
Uno strumento in più per capire. I multipli sono strumenti molto utili ma non esattamente alla portata di tutti: li utilizza, per esempio, il gestore che deve determinare l’asset allocation del suo fondo. Per maneggiarli in maniera proficua occorrono infatti una certa preparazione professionale, il possesso di conoscenze e competenze tecniche e, naturalmente, esperienza. Averne un’idea, però, può aiutare il piccolo investitore a capire che cosa c’è dietro una determinata valutazione e di cosa parlano gli esperti, in banca o sui media, quando parlano di multipli.