Metaverso e investimenti: sai di cosa stiamo parlando?
Un interessante trend in crescita nel mondo digitale è quello del Metaverso: i numeri, le novità e le opportunità di investimento.
Anno 1992. La telefonia mobile era ancora per pochissimi e quando si era in giro, fuori casa, al massimo si utilizzavano le cabine telefoniche. Musica, fotografie, calcolatrice, sveglia, videogiochi: ogni apparecchio aveva una sua precisa e specifica funzione. La vita e i consumi erano ancora pressoché totalmente analogici. Eppure, fu proprio in quell’anno che lo scrittore statunitense Neal Stephenson pubblicò il romanzo di fantascienza postcyberpunk “Snow Crash”. Ed è in quel romanzo che compare per la prima volta la parola Metaverso, inteso come realtà virtuale in 3D.
Circa dieci anni dopo, il primo tentativo di trasformare la distopia in realtà con Second Life. Coinvolgendo però solo due sensi su cinque, la realtà virtuale perde la sfida con la realtà reale, che invece ci gratifica ogni giorno stimolando tutti e cinque i nostri sensi. Passano altri 20 anni e a raccogliere il guanto della sfida è tutta la schiera dei big tecnologici che, con i nuovi strumenti messi a disposizione dall’intelligenza artificiale, dalla connettività, dai dati, dall’hardware e dalla potenza di calcolo, puntano a creare i loro metaversi. In prima linea, lo sai, c’è Facebook, che nell’ottobre del 2021 ha cambiato nome in Meta. Ma che cos’è, esattamente, il Metaverso?
Cos’è il Metaverso e come funzionerà?
Secondo una delle definizioni più in voga, il Metaverso rappresenta essenzialmente due cose:
- la prossima evoluzione delle connessioni sociali;
- la prossima grande rivoluzione tecnologica dopo il mobile.
Di fatto, Metaverso è l’evoluzione di internet in un web 3D più immersivo, decentralizzato e – almeno nelle intenzioni – coinvolgente, accessibile non da schermo del pc o dello smartphone ma attraverso dispositivi di realtà virtuale e aumentata. E non è che c’è un Metaverso e poi tutti noi potenziali utenti, no: il Metaverso è un vero e proprio network di mondi virtuali, o metaversi. Attualmente, i mondi esistenti sono già più di 40. Per dire: Nike ha già dato vita alla sua Nikeland. A ciascun ente o azienda il suo.
È un po’ la differenza che passa tra web e siti web: c’è la rete, e poi c’è chiunque ci metta dentro il suo sito web.
Metaverso: qualche esempio concreto
Almeno secondo le intenzioni, tramite i vari dispositivi indossabili, in un modo estremamente coinvolgente, potremo assistere a concerti e visitare esposizioni, partecipare a riunioni di lavoro, assistere a sfilate di moda o a competizioni sportive, incontrare gli amici, studiare, giocare, fare acquisti (grazie alla blockchain e agli nft, i non fungible tokens), visitare tanti bei luoghi suggestivi.
E se i precedenti tentativi hanno fallito per l’impossibilità di coinvolgere tutti e cinque i nostri sensi, i pionieri del Metaverso puntano a proporci una serie di esperienze nelle quali immergerci con tutti i sensi (o quasi) proprio grazie ai vari dispositivi indossabili: occhiali, visori, bracciali che intercettano gli impulsi dei movimenti dal cervello alle nostre braccia e mani e guanti che danno sensazioni tattili. L’obiettivo, insomma, è quello di condividere non più schermi, ma spazi ed esperienze.
Tutto molto bello: ma, al momento, a che punto siamo?
Metaverso: quanto ci vuole per costruirlo?
Diciamo che ce n’è ancora di strada da fare. Oggi il Metaverso è soprattutto gaming, e il design ne risente. C’è poi un tema di cosiddetta “interoperabilità”: chi se ne intende, evidenzia come un oggetto molto utile ed efficiente nel metaverso A non serva assolutamente a nulla, perché fondamentalmente non funziona, nel metaverso B. Hai presente i cavetti per la ricarica della batteria degli smartphone o certe app di certi sistemi operativi? Ecco, una cosa del genere.
Eppure, in questa primissima fase, la tentazione è quella di far concorrenza alla realtà reale. E invece no: al momento, il Metaverso funziona soprattutto se le è complementare. Un esempio? I tour virtuali proposti dalle agenzie immobiliari nelle case in vendita o in affitto, che hanno preso piede durante la pandemia di Covid-19. In ogni caso, al momento gli sviluppi più interessanti riguardano fra le altre cose l’e-commerce, il gaming, l’intrattenimento, il lavoro da remoto, l’istruzione e i social media.
Metaverso: quali sono i settori coinvolti?
Ma dietro le quinte, già oggi, c’è tutta una serie di settori che si stanno rivelando decisivi per la realizzazione del Metaverso (inteso appunto come network di mondi virtuali). L’hardware IT, il cloud, tutta la parte di design, per non parlare dei contenuti (per esempio, l’intrattenimento), così come le piattaforme e i servizi di telecomunicazione. Poi c’è il ruolo svolto naturalmente dai semiconduttori per la realizzazione tanto dell’hardware quanto dei dispositivi. E, ultima ma non meno importante, la grossa sfida della sicurezza cibernetica.
In fin dei conti, il Metaverso – il cui valore di mercato secondo Citigroup potrebbe raggiungere gli 8-12 trilioni di dollari entro il 2030 – altro non è che uno dei tanti Megatrend che stanno confrontandosi e intrecciandosi e che definiranno la traiettoria del nostro cammino nei decenni a venire. Coinvolgendo appunto tutta una serie di settori nei quali può già oggi essere interessante investire, magari attraverso un fondo tematico. Ma se dietro le quinte ci sono settori già al lavoro che può essere interessante monitorare, alla fine chi è che vincerà la sfida del Metaverso?
Un po’ come è successo con internet alla fine degli anni Novanta, chi si muove per primo acquisirà sicuramente un vantaggio. Ma è ragionevole aspettarsi anche un importante processo di selezione successivo. Molto dipende da una cosa: l’emozione. Riuscirà il Metaverso a diventare una proposta convincente e, soprattutto, emozionante? Lo vedremo.
Intanto, quel che puoi fare tu è parlare delle eventuali opportunità di investimento ad esso collegate con il tuo consulente finanziario.