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Io, robot: la Cina si prepara alla fabbrica del futuro

La manodopera inizia a scarseggiare, ma la produzione cinese deve tenere il passo con la domanda globale. La soluzione? È nei robot.

Ti affascinano i robot? La Cina sì, ne è affascinata: ma è un classico caso di necessità che si deve fare virtù. Perché per una serie di motivi – che adesso vedremo – la manodopera cinese ha iniziato a scarseggiare. E per compensarne la minor disponibilità, la seconda economia mondiale si sta rivolgendo proprio a loro: i robot.

Qualche giorno fa, l’International Federation of Robotics ha presentato i risultati preliminari sul 2021. Quel che ne è emerso è che il mercato della robotica industriale in Cina ha registrato una forte crescita, con un nuovo record di 243.300 installazioni nell’anno e un incremento del 44% rispetto all’anno precedente.

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La Cina ha guidato la ripresa globale dopo la pandemia di Covid-19 e da sola rappresenta la metà delle installazioni di robot a livello mondiale nel 2021”, ha sottolineato Marina Bill, presidente della Federazione Internazionale di Robotica. La crescita è stata forte in tutti i settori, con l’elettrico e l’elettronico che si sono rivelati predominanti, in scia a un aumento del 30%, a quota 81.600 installazioni. Ma anche l’industria automobilistica ha registrato una forte ripresa, trainata principalmente dalla produzione di veicoli elettrici. Il balzo è stato dell’89%, con 50.700 installazioni.

La Cina si riscopre robotica: perché?

In parte perché sta recuperando il suo ritardo rispetto ai Paesi più ricchi. Ma c’è anche un tema di fabbriche che devono adattarsi al calo di manodopera a basso costo e all’aumento dei salari. Ricordi l’invecchiamento della popolazione? È un Megatrend – come si dice in gergo – che fino a non molto tempo fa ha riguardato principalmente le economie avanzate. In merito, si son sempre menzionati due esempi: quello del Giappone e il nostro, l’Italia. Ora, però, il trend inizia a interessare anche i Paesi cosiddetti emergenti. Prova ne sono le proiezioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

"La Cina ha una delle popolazioni che stanno più rapidamente invecchiando al mondo. Secondo le proiezioni, la popolazione cinese con più di 60 anni d’età raggiungerà il 28% entro il 2040, a causa dell’allungamento della speranza di vita e del calo dei tassi di fertilità."

Nel 2019, gli anziani di età pari o superiore a 60 anni erano 254 milioni, mentre quelli di età pari o superiore a 65 anni ammontavano a 176 milioni. Entro il 2040, l’OMS stima che ben 402 milioni di persone – pari appunto al 28% della popolazione totale – avranno superato i 60 anni. Questo Megatrend, già in corso, sta dando un grosso contributo alla carenza di manodopera, spingendo per converso il ricorso alla robotica.

E d’altro canto, l’impiego di dispositivi robotici fa sì che le fabbriche possano non solo compensare le carenze di manodopera, ma anche mantenere bassi i costi: occorrono meno operai (certamente più qualificati), e su meno turni. Rendendo perciò meno vantaggioso per le aziende occidentali lo spostamento della produzione verso altri mercati emergenti o direttamente a casa loro.

I robot sono importanti anche per altri motivi

Il ricorso alla robotica è decisivo per almeno altri tre ordini di motivi, come sottolinea il Washington Post.

  • Dopo aver registrato un incremento medio annuo del 9% tra il 2000 e il 2010, nel decennio successivo la produzione per ora lavorata in Cina è cresciuta “solo” del 7,4% all’anno, evidenziando quindi un rallentamento.
  • Malgrado le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e la crescente ansia dell’Occidente circa un’eccessiva dipendenza dai prodotti cinesi, la Cina è ancora la fabbrica del mondo: rappresenta infatti il 29% del settore manifatturiero globale, secondo i dati delle Nazioni Unite. La produzione, insomma, deve tenere il passo con la domanda.
  • Molti lavoratori tra i più giovani preferiscono impieghi più flessibili nel settore dei servizi, che in Cina è in espansione, al lavoro in fabbrica.

A tutto ciò va aggiunto il fatto che il lungo boom della migrazione interna si sta avviando al tramonto.

Si fanno strada nuove professioni

Allo stesso tempo, come fa notare l’International Federation of Robotics, le autorità statali puntano a incrementare le opportunità di lavoro e imprenditoriali tra i laureati. A giugno, il ministero delle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale ha indicato in un annuncio il varo di 18 nuove professioni, fra le quali quella di “tecnico di ingegneria robotica”. Una figura chiamata a concentrarsi sulla ricerca e lo sviluppo di algoritmi di controllo e sistemi operativi per i robot, oltre che sull’utilizzo della digital simulation technology.

“La Cina ha ancora un alto potenziale di crescita”, ha dichiarato Marina Bill. “La densità robotica del Paese nell’industria manifatturiera ammonta a 246 robot industriali ogni 10.000 dipendenti, cosa che nel 2020 la collocava al nono posto a livello mondiale”. Un progresso notevole, comunque, se si pensa che dieci anni fa la densità di robot nel Paese era di sole 15 unità.

Investire nei Megatrend: il futuro della robotica

La robotica – e l’automazione che, insieme alla meccanica e ai software, ne sono alla base – è tra le tendenze che stanno cambiando il volto dell’economia e della società, spinta a sua volta da altre tendenze, come appunto l’invecchiamento della popolazione. In Cina, ma non solo. Come ogni altro Megatrend, è destinata a dispiegare i suoi effetti nei decenni a venire.

Una tendenza a lungo temine, così come a lungo termine dovrebbe essere l’orizzonte temporale di un portafoglio d’investimento. Nel quale potrebbe trovare spazio anche un tocco di robotica, magari sotto forma di fondo tematico. Vuoi saperne di più? Di questa, come di altre curiosità sul domani che ci attende, puoi parlarne con il tuo Financial Coach.

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