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Districarsi tra i dark pattern della finanza

Sono "dark pattern" le interfacce di siti e app disegnate per spingere l’utente compiere determinate azioni: esistono anche nel mondo degli investimenti

Hai mai sentito parlare di dark pattern? Nel mondo del marketing sono piuttosto diffusi, specialmente quando si parla di acquisti online (ma non solo). Prova a pensarci: hai presente quando ti si apre un pop-up e non riesci a trovare la “x” per chiuderlo, mentre per accedere al servizio pubblicizzato basta cliccare in un punto qualsiasi della finestra? O quando vorresti declinare l’offerta di una maggiore personalizzazione degli annunci pubblicitari, ma il bottone per negare il consenso è nero e poco visibile, mentre quello per accettarlo ha colori brillanti e più invitanti? O ancora, per fare un esempio nel mondo reale, quando trovi al supermercato le confezioni con quattro yogurt, ma i giorni di scuola sono cinque e alla fine ti tocca acquistare due confezioni.

 

Ecco. Possiamo definire “dark pattern” tutte quelle interfacce di siti web e applicazioni – o pratiche di marketing – disegnate con l’obiettivo di spingere l’utente a fare cose che lui in realtà preferirebbe non fare. Un po’ come il nudging – la famosa “spinta gentile” per convincerti a compiere scelte salutari o funzionali a te o alla società – ma al contrario. In questo caso si cerca deliberatamente di interferire con la libertà di scelta dell’utente, spingendosi però ben oltre le tradizionali e legittime strategie di marketing online e frapponendo sul percorso una serie di ostacoli di vario tipo.

 

Spesso si tratta di veri e propri trucchetti cognitivi o pressioni indebite, come il conto alla rovescia per completare una sessione d’acquisto.

 

I dark pattern negli investimenti

 

Interessante, vero? Ma perché te ne stiamo parlando? Perché i dark pattern esistono anche nel mondo degli investimenti e ti converrebbe prestarci attenzione. Nei prodotti finanziari, i dark pattern possono assumere la forma di interessi esorbitanti, costose clausole di riscatto o commissioni nascoste. Ma non solo. Depistaggi, prezzi oscurati, disinformazione e costi nascosti sono tutti dark pattern molto comuni nel settore.

 

E c’è da dire che l’evoluzione tecnologica, che ha portato a una significativa – e assolutamente positiva – democratizzazione del mondo degli investimenti, ha creato un terreno ancora più fertile per queste pratiche di marketing “oscuro”. Oggi, infatti, chiunque sia titolare di un conto bancario può crearsi facilmente – e in modo abbastanza economico – un portafoglio d’investimento “fai-da-te”. Ma aprire le porte del mondo degli investimenti anche a soggetti decisamente poco esperti in materia implica maggiori rischi. E c’è chi conta appunto su questa inesperienza per vendere prodotti non proprio trasparenti.

 

Marketplace di prodotti finanziari o videogame?

 

C’è un altro aspetto da tenere in considerazione. Nella tecnologia finanziaria, sempre più spesso vengono sviluppate interfacce simili a quelle dei videogame, che fanno sembrare un gioco investimenti anche complessi e molto rischiosi. Queste interfacce utente sono spesso progettate con cura grazie al supporto di scienziati comportamentali, per renderle il più possibile facili e divertenti da usare. Ed è difficile distinguere il confine tra lecito tentativo di conquistare il cliente con un design accattivante e illecito offuscamento della reale rischiosità dei prodotti proposti.

 

Anche perché spesso questo “confine” si sposta a seconda delle conoscenze del singolo utente: per esempio, un investitore con conoscenze avanzate potrebbe trovare utile la possibilità di vendere azioni allo scoperto, mentre un investitore alle prime armi potrebbe commettere errori costosi per mancanza di conoscenze. Il punto è che per accedere a queste applicazioni non c’è alcun requisito minimo di conoscenza o esperienza.

 

Come proteggersi da questi rischi?

 

Affidandosi a un professionista. Certo, la consapevolezza e l’educazione finanziaria sono armi efficaci per non cadere nelle trappole dei dark pattern. Ma il fai-da-te, specialmente per chi non ha dimestichezza con gli investimenti online, resta rischioso. Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgerti a un consulente finanziario, in grado di accompagnarti nelle tue scelte di investimento tenendo conto delle tue reali esigenze, dei tuoi obiettivi, del tuo orizzonte temporale e del tuo livello di propensione al rischio.

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