4 min

Eco-ansia: perché sentirsi impotenti non è una scusa

Ci dicono che possiamo salvare la Terra. Poi leggiamo che la temperatura globale ha superato la media di +1,5 °C, vediamo i ghiacciai collassare e ci sentiamo impotenti. Sempre più persone, soprattutto giovani, si sentono sopraffatte dalla preoccupazione per il cambiamento climatico e per il futuro del pianeta. Inizia così, l’eco-ansia: quando il peso della crisi climatica diventa personale.

In questo articolo, scopriamo come riconoscere questa nuova forma di stress e come gestirla al meglio.

Ma cos'è davvero l'eco-ansia?

L’eco-ansia o ansia climatica, è una risposta psicologica sempre più diffusa davanti all’emergenza ambientale. Secondo l’American Psychological Association, si tratta di una “paura cronica della catastrofe ambientale”, spesso accompagnata da sentimenti di impotenza, tristezza, senso di colpa e frustrazione.

Comprendere che è una reazione legittima e non un fallimento personale è il primo passo per affrontarla.

Non è tutto sulle tue spalle (anche se a volte sembra)

Il discorso pubblico sulla sostenibilità è sbilanciato. Ci riempiono di consigli individuali, come “usa la borraccia, spegni le luci, ricicla meglio” e intanto i grandi attori economici continuano indisturbati a prendere delle scelte poco sostenibili.

Risultato? Una generazione di cittadini attivi, informati e stanchi. Secondo Humanitas, l’eco-ansia si manifesta con senso di impotenza, frustrazione cronica, pensieri ripetitivi.
Ma non sei tu il problema. È il modello di cambiamento che ci hanno venduto a esserlo.

La perfezione non salverà nessuno

Viviamo in un’epoca in cui anche l’ecologia è diventata una performance. Se non sei impeccabile ti sembra di fallire. Ma questa corsa alla perfezione non è sostenibile, né per il pianeta, né per la nostra salute mentale.

Come ricorda Legambiente, il cambiamento sistemico non nasce dai gesti individuali perfetti, ma da una visione collettiva condivisa. E quella visione ha bisogno di tutti anche di chi sbaglia, di chi inizia tardi, di chi fa quel che può.

Attenzione ai social

Scorri il tuo feed e ti sembra che chiunque sia più sostenibile di te. Vivono a impatto zero, coltivano l’orto sul balcone. Il confronto è inevitabile e potrebbe diventare nocivo.
Ma quella è una narrativa filtrata, non la realtà. Ogni percorso verso la sostenibilità è personale. E se ti fa stare male, non è il tuo.

Vuoi fare la differenza? Falla con criterio

Non accumuliamo sensi di colpa e cerchiamo di fare scelte intelligenti. UnoBravo parla chiaro: sostenibilità significa anche proteggere la nostra salute mentale.
Per questo è fondamentale trovare uno stile di vita sostenibile anche economicamente ed emotivamente. Un equilibrio che ci permetta di fare la nostra parte senza sacrificare la serenità.

Come far sentire la propria voce

eco ansia interno

Quando ci si sente sopraffatti dall’eco-ansia, può essere utile ricordare che non siamo soli e che possiamo trasformare quella preoccupazione in azione. Oltre ai singoli gesti quotidiani, esiste un altro tipo di impegno: quello collettivo e civico.

1. Sostieni associazioni ambientaliste: associazioni come Greenpeace Italia, WWF o Fondoambiente portano avanti diverse iniziative finalizzate alla tutela dell’ambiente.

2. Partecipa a movimenti per il clima: Fridays for future Italia è un movimento aperto a tutti. Puoi unirti a gruppi locali, partecipare a scioperi e manifestazioni e contribuire ai gruppi di lavoro.

3. Firma petizioni per l’ambiente: le petizioni sono uno strumento efficace per far sentire la propria voce e dimostrare supporto per le cause a te importanti.

4. Sostieni progetti di rigenerazione urbanistica: in molte città sono attivi progetti che mirano a rendere gli spazi più sostenibili e vivibili. Ad esempio, il progetto “Città Verde” di Roma o quello di Porta Nuova a Milano.

5. Parla apertamente di sostenibilità: condividere informazioni e discutere di tematiche ambientali con familiari, amici e anche sui social può aiutare a diffondere maggiore consapevolezza.

 

Ripartiamo da una verità scomoda

Non puoi controllare tutto. Non puoi fare tutto. Ma puoi scegliere come vivere in questo tempo difficile. Con consapevolezza, senza colpe e con coraggio, anche se non ti senti sempre all’altezza.
Essere sostenibili non è sacrificarsi, ma orientarsi. È fare scelte intenzionali, anche piccole, ma fatte con lucidità. È sapere che ogni gesto, se moltiplicato, ha un effetto.

Non serve essere perfetti. Serve essere presenti. E non mollare.

 

 


Disclaimer
VoceArancio è un periodico registrato al Tribunale di Milano, n.315 del 20/05/2008. Proprietario ed editore: ING Bank N.V. Milan Branch - V.le F. Testi, 250. Direttore responsabile: Elisa Pavan.