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Indice dei prezzi alla produzione: cos’è e cosa c’è da sapere

Si tratta di un indicatore molto seguito, perché considerato un precursore dell’inflazione che poi si registra sul fronte dei consumi.

Con il grande ritorno dell’inflazione al quale abbiamo assistito a partire dall’autunno del 2021, tutti abbiamo più o meno preso dimestichezza con il concetto di inflazione e di prezzi al consumo. In pochi, però, sanno cosa sono i prezzi alla produzione, un altro indicatore molto importante elaborato dagli istituti di statistica. Ecco la nostra breve guida sul tema.

Conosci l’Indice dei prezzi al consumo?

Partiamo da un ripasso. Cos’è e cosa misura l’indice dei prezzi al consumo (IPC)? Questo indicatore si basa sull’andamento dei prezzi di un determinato paniere di beni e di servizi che sono acquistati dai consumatori.

Oltre al dato generale, l’Istat e gli istituti di statistica delle varie aree economiche a livello globale comunicano anche altri valori, il più importante dei quali è la componente di fondo, il cosiddetto dato “core”, che non include i prezzi dei beni alimentari e dell’energia, particolarmente volatili. L’indice core è seguito con grande attenzione dalle banche centrali per capire se e quanto si sta “radicalizzando” l’inflazione.

L’indice dei prezzi alla produzione

E veniamo all’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali, come lo chiama l’Istat, l’istituto di statistica italiano. Tale indice misura le variazioni nel tempo dei prezzi che si formano nel primo stadio di commercializzazione. Come l’indice dei prezzi al consumo, è uno dei principali indicatori di inflazione.

L’Istat lo calcola rilevando i prezzi, al netto dell’IVA (l’imposta sul valore aggiunto), di 1.793 prodotti, su un campione di 6.583 imprese. Se ne ricava un indice in grado di rivelare le tendenze che si riscontrano all’interno dei mercati all’ingrosso delle industrie manifatturiere e dei produttori di materie prime. Anche qui abbiamo a cadenza regolare sia la variazione congiunturale (rispetto al periodo di rilevazione precedente) sia quella tendenziale (nel confronto, cioè, con lo stesso periodo dell’anno precedente).

I prezzi alla produzione si riferiscono dunque alle transazioni tra imprese, in particolare fra l’azienda venditrice con stabilimenti di produzione localizzati in Italia e quella acquirente che opera sul territorio nazionale oppure all’estero.

Come leggere i dati dell’IPP?

Gli analisti e gli altri addetti ai lavori tengono in grande considerazione il dato sull’indice dei prezzi alla produzione dal momento che lo considerano un precursore dell’inflazione e dell’andamento dei prezzi al consumo. Il che è anche abbastanza intuitivo: se infatti i produttori pagano di più per le materie prime, i beni e i servizi che utilizzano nell’ambito del processo produttivo, anche il prezzo al consumo tenderà a salire. Questo perché le imprese puntano a incamerare un certo margine di profitto e per farlo tendono a ritoccare i costi dei beni e dei servizi finiti.

Insomma, l’indice dei prezzi alla produzione viene analizzato e interpretato come uno strumento per poter prefigurare il successivo andamento del carovita. Ed ecco perché, sebbene meno famoso del suo omologo sui consumi, è un valore altrettanto rilevante.

In ogni caso, come ti ricordiamo sempre, per ogni approfondimento e per mettere meglio a fuoco le implicazioni per i tuoi investimenti dei movimenti dei prezzi di beni e servizi, puoi sempre fare riferimento al tuo Financial Coach.

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