Lavoratore autonomo? Ecco 5 regole per gestire le tue finanze senza stress

Il 30 giugno si avvicina. Un giorno che a molti non dice nulla, che tanti altri hanno evidenziato sul calendario mesi e mesi fa e che potrebbe cogliere altri ancora di sorpresa. Infatti, è proprio entro questa data che i lavoratori autonomi devono versare le tasse dell’anno precedente e l’acconto di quelle dell’anno corrente. Si tratta di una delle principali scadenze fiscali per le partite IVA, insieme a quella del 30 novembre, quando si effettua il conguaglio dell’anno in corso.

Per chi si è preparato nel corso dell’anno, la scadenza delle tasse 2025 per le partite IVA sarà un passaggio di routine. Per chi invece è alle prime armi, o non ha ancora implementato una gestione strutturata delle proprie finanze, dover pagare le imposte in appena due date può essere destabilizzante.

Hai da poco aperto la partita IVA e non sai bene come organizzare entrate e uscite? In questo articolo vediamo alcuni consigli pratici per affrontare con serenità questo e altri momenti della vita da lavoratore autonomo.

1. Separa le finanze personali da quelle professionali

È la prima regola d’oro. Mischiare entrate e spese personali con quelle del lavoro è modo molto veloce di perdere il controllo di entrambe le voci. Cosa fare, quindi?

• Apri un conto dedicato esclusivamente alla tua attività (anche se sei da solo)
• Usa carte diverse per spese personali e professionali
• Tieni traccia di tutto: anche del caffè con il cliente.

2. Crea un budget aziendale (anche se sei una one-person company)

Anche se non hai dipendenti, hai comunque un’attività da gestire. Come iniziare:

• Stima le entrate medie mensili (anche se variabili)
• Elenca le spese fisse (commercialista, software, coworking…)
• Prevedi un margine per imprevisti e formazione.
   

Ora hai un’idea più precisa delle spese mensili della tua attività!

3. Le entrate irregolari si gestiscono con costanza
Il flusso di cassa non è sempre regolare, ma il tuo stile di vita non subisce le stesse fluttuazioni. In questo caso puoi adottare una strategia utile: man mano che la tua attività si consolida, calcola una media delle entrate degli ultimi 6-12 mesi e prova a stimare quelle dei mesi successivi.

A questo punto stabilisci uno “stipendio fisso” mensile da versarti. Puoi anche creare un fondo di stabilizzazione per i mesi in cui l’attività rallenta.

4. Pianifica le tasse mese per mese

Non aspettare il modello F24 dell’ultimo minuto. Le tasse non sono una sorpresa se le pianifichi. Accantona ogni mese una percentuale delle entrate per pagare tasse e contributi INPS. Considera che le tasse che dovrai pagare dipendono da molti fattori, tra cui il regime scelto per la tua attività: regime ordinario o regime forfettario.

Il calcolo delle tasse nel regime forfettario può variare molto – tra il 5% e il 15% – mentre nel regime ordinario si può arrivare fino al 43%. Verifica bene quale regime è meglio adottare e accantona il denaro di conseguenza.

Soprattutto all’inizio, è bene farsi aiutare da un commercialista che possa fare ordine e valutare eventuali detrazioni e bonus. Ricorda di tenere un calendario fiscale aggiornato.

5. Pensa alla pensione prima degli altri

Per i dipendenti, è il datore di lavoro a versare i contributi. Se sei un lavoratore autonomo, invece, per maturare una pensione devi iscriverti all’INPS o alla tua cassa di appartenenza e versare i tuoi contributi sulla base dell’imponibile, dato che non hai a disposizione TFR e contributi automatici.

Inoltre, ti consigliamo di informarti sulla previdenza integrativa, come quella offerta dai fondi pensione. Spesso questi prevedono deduzioni fiscali sui versamenti. Inizia anche con piccole cifre: l’interesse composto farà il resto.

La libertà ha bisogno di struttura

Gestire le finanze da freelance non è impossibile, serve solo un po’ di metodo, qualche strumento giusto e la voglia di costruire il tuo futuro, un mese alla volta. Perché la vera libertà è sapere che puoi contare su te stesso: anche se il cliente paga in ritardo.