
Banche centrali e “liberi tutti” cinese impensieriscono i mercati
Dopo il tentato rimbalzo di ottobre e novembre, dicembre ha segnato nuovi cali in scia alla severità delle banche centrali e al “liberi tutti” cinese sul Covid.
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Dopo il tentato rimbalzo di ottobre e novembre, dicembre ha segnato nuovi cali in scia alla severità delle banche centrali e al “liberi tutti” cinese sul Covid.
Fed, Banca Centrale Europea, Banca d’Inghilterra: i principali istituti centrali hanno reso note le ultime decisioni dell’anno per contrastare l’inflazione.
Doveva essere l’anno della ripresa dopo il Covid. E invece il 2022 è stato l’anno della guerra, dell’inflazione e del caro energia. Cosa ci riserva il 2023?
Novembre brillante per l’azionario: a sostenere le quotazioni, i primi segnali positivi sul fronte dell’inflazione e la speranza di misure anti-Covid più blande in Cina.
Più che l’esito del voto, i mercati hanno monitorato l’inflazione. E ora guardano ai rialzi Fed. Sullo sfondo, i tagli dei big tech e il rallentamento dell’economia
Le due banche centrali di Stati Uniti e area euro hanno varato un nuovo aumento da 75 punti base. Potrebbero rallentare, ma non si fermeranno: ecco perché.
L’ex presidente Fed Ben Bernanke, al timone della banca centrale durante la crisi del 2008, premiato insieme a due docenti universitari.
Il periodo non è dei più semplici. Ma uscire dai mercati servirebbe solo a monetizzare una perdita certa. Quello che puoi fare è seguire queste semplici regole.
Fed e BCE, ma anche BoE e Banca Nazionale Svizzera, hanno aumentato i tassi. In Italia la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è uscita vincitrice dalle urne.
Fed e BoE hanno annunciato nuovi aumenti dei tassi, mentre la Bce ha anticipato che proseguirà sulla linea restrittiva anche nelle prossime riunioni.
Negli USA l’inflazione è salita dell’8,3% su anno ad agosto, oltre le attese degli analisti, mentre nell’UE il dato ha raggiunto la doppia cifra.
Il numero uno della Fed ha ribadito che la priorità della banca centrale è mettere un freno alla fiammata dei prezzi. Anche a costo di far soffrire l’economia statunitense.